WALLYGATOR I

varo

1991

dspl

33,0 ton

loa

25,3 m

Bmax

6,5 m

Costruzione in cedro rosso per lo scafo, coperta in carbonio. Il piacere di lavorare con le maestranze di Sangermani e le idee di Luca Bassani che, nel 1991 scende in acqua con il suo carico di innovazioni nelle linee, nell’attrezzatura e nelle scelte “ easy sailing”.

Una barca con mille nuove soluzioni: dalla deriva mobile, al tender stivato nel garage di poppa, la distribuzione della coperta e le manovre automatizzate.

Bassani mi contattò per un progetto che avrebbe fatto tabula rasa di tutti i preconcetti: mi chiese di immaginare una barca che rispondesse al meglio ai suoi gusti e alle sue esigenze di crocierista e regatante.

Il piano velico, nelle sue proporzioni, veniva dal Soling, monotipo molto usato nell’Europa del nord, con in più solo una rotaia a prua dell’albero per ottenere un fiocco autovirante.

Le tante soluzioni, che poi sarebbero diventate quasi obbligatorie per barche di analoghe dimensioni, erano motivate dall’esperienza crocieristica della famiglia Bassani. Le bitte a scomparsa e le scotte nascoste sotto i carter (il famoso Magic trim) servivano a rendere la barca sicura anche per i bambini.

L’albero in carbonio, con armo semplificato grazie alle crocette acquartierate, era utile per togliere di mezzo stralli volanti ed altre amenità che servivano solo a complicare la vita del velista. I tanti servomeccanismi idraulici ed elettrici rendevano la barca manovrabile da un equipaggio ridottissimo: una sola persona. Risultato che per una barca di 83 piedi (25 metri) non era certo semplice da raggiungere.

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